Sul monte Cadelle da San Simone

Il percorso

Saliamo sul monte Cadelle, al confine tra la bergamasca valle Brembana e la Valtellina. Ci fa da guida l’accompagnatore di media montagna Marco Caccia, al quale la rivista Orobie di ottobre 2021 dedica un ampio servizio con le fotografie di Dimitri Salvi. Caccia ha 38 anni e lavora come ingegnere edile, ma da sempre ama le terre alte e la fotografia. Tanto da farlo diventare un professionista nel trasmettere agli altri queste passioni.

L’escursione prende il via dal parcheggio di San Simone, a Valleve, in alta valle Brembana. Su strada sterrata si raggiunge la baita Camoscio (segnavia 116) e si prosegue fino a incrociare l’itinerario 101 (sentiero delle Orobie occidentali). Continuiamo a camminare nella conca sottostante il passo di Lemma (2.137 metri) arrivando alla baita Fontanini (1.905). Si avanza tagliando a mezza costa il versante sud della cima di Lemma (2.348). Senza dislivelli impegnativi si attraversano zone boscose e ampi pascoli. Segni della storica attività della pastorizia sono i recinti in pietra per custodire il bestiame, i bàrech.

Prendiamo quota in direzione del passo di Tartano, che però bypassiamo decidendo di arrivarci con una rapida deviazione al rientro. Ci immettiamo ora sul tracciato 201, puntando ai vicini laghetti di Porcile, incastonati sul versante valtellinese. Il panorama regala una bellissima veduta sulle Alpi Retiche, dal monte Disgrazia alla valle Masino, fino alle cime della Valchiavenna e della valle Spluga. Una grande croce metallica contraddistingue la sella posta a sud del passo di Tartano. È qui che scolliniamo in Valtellina e, con una ripida discesa, raggiungiamo il lago alto di Porcile.

L’itinerario nell’animazione di Relive:

https://youtube.com/watch?v=CicULQreGMI%3Frel%3D0

Si costeggia il suggestivo specchio d’acqua e, seguendo sempre il sentiero 201, puntiamo al passo di Porcile (2.290). Dal valico ci si abbassa per pochi metri sul versante sud fino a incontrare la traccia, indicata da qualche ometto in pietra, che guida sotto la salita scoscesa del monte Cadelle. In poco tempo, con un po’ di fatica ci si inerpica vincendo gli ultimi 200 metri di dislivello. Eccoci su una selletta e per facile cresta guadagniamo la vetta del Cadelle (2.483). Vi è collocata una particolare statua in metallo raffigurante un angelo a tre facce. È il protettore delle tre vallate (Brembana, Lunga e Madre) verso cui rivolge lo sguardo e ricorda la disastrosa alluvione del luglio 1987.

È tempo di rientrare, senza scordarci, dopo i laghetti di Porcile, la deviazione al passo di Tartano (2.108). Si cammina sulla mulattiera realizzata nella Prima guerra mondiale. Osserviamo i resti della linea di difesa della frontiera nord, identificata con la Linea Cadorna.

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